Along the Border. Tracce della Frontiera Est nell’area metropolitana di Berlino
La Frontiera Est rappresenta, senza dubbio, una cicatrice profonda che attraversa la Germania da Nord a Sud, ed in particolare la città di Berlino, e si rivela, ancora oggi, un paesaggio di memorie, ricco di tracce e resti, testimoni del susseguirsi dei tragici momenti della divisione delle due Germanie. Il mio intento non è quello di fotografare l’ormai ben conosciuto Muro, ma di concentrare la mia attenzione sugli altri elementi – solitamente meno noti – che fanno parte della Frontiera, che si compone di un quasi infinito numero di tracce (sbarre, segnali, pali, lampioni, torri di guardia, stazioni di frontiera), con la consapevolezza della graduale e progressiva perdita di questi preziosi testimoni della Storia recente.
In questo progetto utilizzo la tecnica del fuoco selettivo con ottiche decentrabili, per ottenere il soggetto nitido e tutto il resto sfuocato; questo mi permette di far emergere queste tracce della Frontiera dal contesto urbano, dal quale sono solitamente nascoste (e a volte sono difficili da individuare). Nelle immagini ho voluto accentuare, direi quasi esasperare, un cromatismo freddo, spento; le fotografie appaiono cupe, a volte quasi buie, sottoesposte, in una tonalità a parer mio quasi sgradevole: proprio nell’intento di trasmettere anche a livello cromatico una mia impressione su questo mondo di tragiche memorie ormai appartenenti al passato, ma ancora vive, credo, nell’immaginario collettivo.
Along the Border. Tracce della Frontiera Est nell’area metropolitana di Berlino
La Frontiera Est rappresenta, senza dubbio, una cicatrice profonda che attraversa la Germania da Nord a Sud, ed in particolare la città di Berlino, e si rivela, ancora oggi, un paesaggio di memorie, ricco di tracce e resti, testimoni del susseguirsi dei tragici momenti della divisione delle due Germanie. Il mio intento non è quello di fotografare l’ormai ben conosciuto Muro, ma di concentrare la mia attenzione sugli altri elementi – solitamente meno noti – che fanno parte della Frontiera, che si compone di un quasi infinito numero di tracce (sbarre, segnali, pali, lampioni, torri di guardia, stazioni di frontiera), con la consapevolezza della graduale e progressiva perdita di questi preziosi testimoni della Storia recente.
In questo progetto utilizzo la tecnica del fuoco selettivo con ottiche decentrabili, per ottenere il soggetto nitido e tutto il resto sfuocato; questo mi permette di far emergere queste tracce della Frontiera dal contesto urbano, dal quale sono solitamente nascoste (e a volte sono difficili da individuare). Nelle immagini ho voluto accentuare, direi quasi esasperare, un cromatismo freddo, spento; le fotografie appaiono cupe, a volte quasi buie, sottoesposte, in una tonalità a parer mio quasi sgradevole: proprio nell’intento di trasmettere anche a livello cromatico una mia impressione su questo mondo di tragiche memorie ormai appartenenti al passato, ma ancora vive, credo, nell’immaginario collettivo.